Cambio al vertice in Intel: il veterano Pat Gelsinger guiderà la rincorsa ad AMD ed Apple

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Prosegue il piano di riscossa di Intel, avviato lo scorso anno con un nuovo logo e l’arrivo di freschi aggiornamenti hardware, cui sono seguiti quelli presentati ieri al CES 2021. È un momento delicato per il colosso di Santa Clara, che negli ultimi tempi ha dovuto non solo far fronte ad intoppi tecnici ma pure ad una feroce concorrenza, nonché alla perdita (non ancora totale, ma progressiva ed inesorabile) di una delle sue più prestigiose clienti, ovvero Apple. La mossa odierna arriva a sorpresa, tuttavia contribuirà senz’altro ad accelerare il cambio di pelle: l’attuale CEO Bob Swan verrà sostituito da Pat Gelsinger, che lascia VMware dopo poco più di 8 anni.

La transizione avverrà il 15 febbraio, dopo la presentazione dei risultati fiscali per l’ultimo trimestre del 2020, prevista per il 21 gennaio. Per Gelsinger è il ritorno nell’azienda in cui ha passato gran parte della sua carriera, ben 30 anni, lasciando nel 2009 la posizione di CTO (Chief Technical Officer) per approdare ad EMC, entrata poi nell’orbita di Dell (anche VMware fa parte del gruppo). Ha attivamente contribuito nei migliori periodi di Intel e quest’esperienza sarà senz’altro d’aiuto per riportarla ai fasti. Un compito non facile perché le pressioni non mancheranno: il processo produttivo ancora a cavallo tra i 10 e i 14 nm, mentre realtà come TSMC viaggiano già sui 5 guardando intanto a dimensioni ancor inferiori, è al centro di polemiche e alcuni azionisti di peso stanno richiedendo un cambio di strategia, con un maggiore affidamento ad impianti terzi o addirittura la trasformazione completa in un’azienda fabless, come fatto da AMD parecchio tempo fa. Proprio AMD rappresenta un’altra spina nel fianco, coi Ryzen che hanno preso il sopravvento nelle prestazioni sulle controparti Core.

C’è poi la questione Apple, che non ha solo avviato le pratiche di divorzio ma sta già dimostrando coi SoC M1 i benefici che attendono i Mac una volta che entreranno in gioco le versioni più carrozzate, quasi umiliando la vecchia regina e creando sconquassi ovunque. La portata della mossa di Cupertino sta infatti convincendo anche altre realtà, come Microsoft, a considerare analoghe mosse di crescente disimpegno da x86. Ciò rafforza l’ottima posizione del set d’istruzioni base realizzato da ARM, in vista della sua prossima fusione con NVIDIA; anche qui, in ossequio al detto “se non puoi batterti unisciti a loro” c’è chi sostiene che Intel dovrebbe tirare nuovamente fuori dal cassetto la sua licenza per l’architettura rivale in modo da competere con Apple e le altre sullo stesso terreno. Infine, avendo citato pure NVIDIA, si sta avvicinando proprio il momento di mostrare le intenzioni di “Chipzilla” nel settore delle GPU dedicate, in cui sinora ha solo mosso i primi passi. Insomma, il lavoro all’orizzonte per Gelsinger è davvero tanto e non si può che augurargli un grande in bocca al lupo. Il ritorno di una Intel pienamente competitiva (ma non più dominante) farà bene a tutto il settore.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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