Regionali, lo tsunami De Luca: così cambiano le carte in tavola - Live Sicilia

Regionali, lo tsunami De Luca: così cambiano le carte in tavola

Tutte le ipotesi in campo

La candidatura di Cateno De Luca è uno tsunami che mira a scardinare il quadro politico isolano. La scossa con epicentro la sala stampa dell’Ars pare si sia avvertita con forza a Palazzo d’Orleans. 

Una grana per Musumeci

La partita per la ricandidatura del presidente Nello Musumeci si fa, insomma, più complessa. Gli attacchi frontali al governo regionale sferrati dal sindaco di Messina lasciano il segno e stuzzicano i malpancisti della coalizione che dietro le quinte tessono alleanze per sbarrare la strada a un Musumeci bis. Il messaggio inviato a Gianfranco Miccichè, tacciato di intrattenere un rapporto ondivago con il presidente della Regione, appare abbastanza chiaro. 

I tavoli romani e la pratica siciliana

Nonostante l’ostentata ostilità nutrita nei confronti dei caminetti romani, il sindaco di Messina sa che da quelle latitudini dipenderà la scelta definitiva del candidato alla presidenza. Un fatto che spiega l’interlocuzione costante che De Luca intrattiene con Matteo Salvini. Anche se, a conti fatti, una quadra trovata dai colonnelli siciliani dei vari partiti di centrodestra attorno a un candidato porterebbe a una presa d’atto da parte dei vertici nazionali. 

I rapporti di buon vicinato

E le interlocuzioni non gli mancano di certo. E poi ci sono rapporti di buon vicinato con le forze di centrosinistra che hanno più di un motivo per sperare in una corsa che spacca il campo opposto ma che sanno molto bene che il risultato di Sicilia Vera in caso di mancata maggioranza in aula potrebbe diventare l’ago della bilancia. Ipotesi non peregrina soprattutto se scendessero in campo vari candidati alla presidenza in grado di ottenere buoni consensi. 

L’assemblea di Taormina: una prova di forza

Alla luce di tutti questi intrecci l’assemblea del movimento che si terrà i primi di ottobre a Taormina diventa una ghiotta occasione per De Luca e compagni, un trampolino di lancio per l’inizio della campagna elettorale.  I tavoli tematici incentrati sui nodi irrisolti della politica regionale sono un chiaro biglietto di visita. Ma sono soprattutto gli ospiti trasversali che attirano la curiosità di più di un commentatore politico: Giancarlo Cancelleri, Anthony Barbagallo, Roberto Di Mauro, Raffaele Stancanelli, Claudio Fava, Salvo Pogliese, Davide Faraone, Gianfranco Miccichè, Decio Terrana e Anastasio Carrà. L’invito è stato invece declinato da parte degli assessori di Musumeci che realisticamente non volevano finire nel mirino del fuoco incrociato. Il movimento che in quella occasione rinnoverà il proprio organigramma salta la manche delle amministrative di ottobre e sta puntando ad allargare la propria rete di amministratori e simpatizzanti sul territorio per non mancare l’appuntamento elettorale delle regionali del 2022. Il sindaco di Messina insomma è tutt’altro che un kamikaze.

“Effetto Crocetta”

I tempi non sono maturi per fare previsioni, di certo c’è la solo la discesa in campo di De Luca (a febbraio si dimetterà da sindaco). E la mente corre alla corsa solitaria di Rosario Crocetta che in seconda battuta aggregò diverse forze in assenza di candidati alternativi. Chissà quanto inciderà la tempistica nell’operazione De Luca e, restando in tema, chissà quanto peserà il passato recente che vide il centrodestra sconfitto proprio da Crocetta a causa delle lotte fratricide che ne determinarono la spaccatura. Anche per questo la manovra del sindaco di Messina crea più di un grattacapo ai colonnelli del centrodestra siciliano. 


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