Mafia, gioielli, champagne: il lavoro sporco dell'avvocato

Mafia, gioielli e champagne: il lavoro “sporco” dell’avvocato

I colloqui in carcere fra Pietro Formoso e Alessandro Del Giudice

PALERMO – Pietro Formoso, nonostante fosse finito in carcere a fine 2013 per droga, avrebbe continuato a riscuotere i soldi di due estorsioni grazie all’aiuto dell’avvocato Alessandro Del Giudice. Alcuni particolari inediti della vicenda vengono fuori nell’inchiesta che ieri ha portato il legale in carcere con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Si tratta di due estorsioni legate ad una vendita di gioielli per un un valore di centomila euro e a una fornitura di champagne da seimila euro. La vittima è un gioielliere e titolare di un supermercato. Nel 2013 Formoso aveva ordinato lo champagne: “… fammi scendere questi quattro cartoni di sta cosa che mi serve… perché a Natale me la devo bere ogni giorno”.

Solo che la qualità del prodotto non soddisfò Formoso: “Mi invitò a restituire la somma di denaro erogata in precedenza; di tale somma ho restituito solo 2.200”, disse l’imprenditore nella denuncia.

Formoso iniziò a fare pressioni per avere indietro i soldi. Durante un colloquio in carcere invitò Del Giudice a chiedere l’intervento di Giacomo Teresi, già condannato per avere fatto parte della famiglia mafiosa di Corso dei Mille:“… però i seimila euro lui a me me li deve fare avere subito perché lui si è fatto la champagne…”.

Formoso, fratello di due boss colpevoli per la strage di Milano del 1993, poteva contare su grosse risorse economiche e differenziava i suoi in investimenti, ma è con la cocaina importata dalla Colombia che ha iniziato la sua scalata. Nelle intercettazioni faceva rifermento al pagamento di una grossa fornitura di gioielli di cui Formoso si sarebbe interessato.

“Gli abbiamo tagliato il conto a sessanta, si immischiarono un poco di boss e glielo abbiamo tagliato a sessanta, e i piccioli dove sono?”, diceva Formoso a Del Giudice durante un colloquio in carcere. L’avvocato sapeva i nomi di coloro che si erano attivati e nel frattempo garantiva il suo impegno: “… intanto lo chiamo e glielo dico com’è finita?”


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