Poliziotta no green pass, "Non doveva qualificarsi come vicequestore"

Poliziotta no green pass: “Non doveva qualificarsi come vicequestore”

Tempesta dopo le dichiarazioni di Nunzia Schilirò. Dura critica da Tommaso Vendemmia del Siap di Catania.

È catanese la poliziotta più discussa d’Italia. Le sue affermazioni sull’incostituzionalità della certificazione verde, dall’alto del palco no vax, hanno acceso riflettori e polemiche nei confronti della vicequestore Nunzia Alessandra Schilirò, che ora rischia un provvedimento disciplinare. Forse addirittura il licenziamento dalla Polizia di Stato.

Il commento della poliziotta

“Se l’amministrazione non gradisce la mia fedeltà alla Costituzione e al popolo italiano, mi dispiace, andrò avanti lo stesso. Ho scelto il mio mestiere, perché credevo che non ci fosse niente di più nobile del garantire la sicurezza di ogni cittadino, in modo che chiunque fosse libero di esprimere il proprio vero sé. Se questo mi viene negato, il mio mestiere non ha più senso. Andrò avanti sempre, con o senza divisa, per amore del mio Paese”, commenta in un post su Facebook la poliziotta evidenziando di aver esercitato i diritti previsti dalla Carta Costituzionale. 

La poliziotta sta incassando la solidarietà del mondo no vax e no green pass. E lei, sempre, sui social “ringrazia”.  

“Non doveva qualificarsi come vicequestore”

Quello che però evidenziano anche dai sindacati di categoria è che un poliziotto, in quanto funzionario dello Stato, ha degli obblighi precisi. Che sottoscrive quando decide di indossare quella divisa. Per Tommaso Vendemmia, segretario generale provinciale Siap Catania, “il fuori programma” del funzionario dello Stato “sono dichiarazioni e non più opinioni”. “L’opinione è quando esprimi un tuo modo di vedere non quando chiedi di disobbedire a un regolamento o una legge dello Stato”. Inoltre, evidenzia Vendemmia, “se davvero voleva esprimere un’opinione lo poteva fare benissimo da libero cittadino e non qualificarsi come vicequestore della Polizia di Stato”. Il sindacalista e poliziotto catanese pone anche l’accento sul fatto che la poliziotta ha fatto le sue affermazioni nel corso di una manifestazione dove altri colleghi (“anche rischiando”) stavano facendo “servizio di ordine pubblico”. 

“Calcolatore di circostanze”

“Io potrei accettare che un poliziotto, un carabiniere, un appartenente agli apparati dello Stato si dimettesse dal proprio lavoro e poi andasse a perorare tutte le cause che ritiene più opportuno. Questo è uno Stato libero. Ma quanto accaduto mi fa pensare – commenta Vendemmia –  che la dottoressa Schilirò sia un calcolatore di circostanze perché qualsiasi poliziotto e appartenente alle forze dell’ordine è consapevole che non può fare dichiarazioni pubbliche – come prevede una circolare della polizia – su fatti inerenti regolamenti, leggi e servizio. Per me non ha espresso un’opinione ma ha fatto una dichiarazione per incitare le persone che l’hanno ascoltata, rafforzando la sua appartenenza alla polizia di Stato, a disobbedire -conclude il segretario Siap – a quella che è una legge dello Stato”. 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI