Bancarotta, pesante condanna nel processo abbreviato

Bancarotta, pesante condanna nel processo abbreviato

La sentenza del Gup Luigi Barone.
INCHIESTA 'PUPI DI PEZZA'
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CATANIA – Si è spacchettato in tre il processo frutto dell’inchiesta ‘Pupi di Pezza’ che ha scoperchiato una serie di operazioni fraudolente per diversi milioni di euro. Oggi è arrivata la sentenza per l’unico imputato giudicato con il rito abbreviato. Alfio Sciacca è stato condannato dal gup Luigi Barone a cinque anni di reclusione per bancarotta e reati tributari. Una pena molto più alta rispetto a quanto chiesto dall’accusa. “Proporremo appello – commenta a LiveSicilia il difensore, l’avvocato Carmelo Peluso – ad una sentenza che ha irrogato una pena sproporzionata rispetto all’ottimo comportamento processuale dell’imputato”.

È stata rinviata ad un altro giudice invece la valutazione della posizione dei quattro imputati – Concetta Galifi, Rosario Patti, Enrico Virgillito e Salvatore Virgillito – che hanno chiesto l’accesso al patteggiamento. L’udienza si svolgerà il prossimo 18 marzo davanti alla gup Anna Maria Cristaldi.

Il processo ordinario si aprirà invece il prossimo 13 aprile 2022 davanti la prima sezione penale del Tribunale di Catania. Lo scorso 7 luglio il gup Luigi Barone ha rinviato a giudizio, accogliendo la richiesta del pm, tutti gli imputati. Tra questi anche il noto commercialista catanese Antonio Pogliese, padre di Salvo attuale sindaco di Catania e completamente estraneo alle contestazioni. Dovranno affrontare il dibattimento anche Michele Catania, Nunziata Conti, Antonino Grasso, Salvatore Pennisi, Antonella Scarso, Rosario Siscaro e Antonio Vitellino.

Le indagini, coordinate dal pm Fabio Regolo, sono state condotte dl nucleo Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza etnea

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