Alluvione e devastazione: Catania città in ginocchio

Alluvione e devastazione: Catania città in ginocchio

La Cisl e Assoesercenti chiedono lo stato di emergenza.

CATANIA – “Purtroppo, di fronte a eventi di questo tipo, non abbiamo le infrastrutture adeguate. Non siamo preparati”. L’assessore all’Ambiente del Comune di Catania, Fabio Cantarella, ammette ciò che i fatti di questi ultimi giorni hanno palesato. Ancora una volta. L’inadeguatezza delle realtà urbane di fronte agli eventi climatici sempre più estremi che caratterizzano la Sicilia. Un argomento, la necessità di ripensare alle città esistenti di fronte alle nuove sfide climatiche, tra quelli di cui hanno discusso gli urbanisti riuniti a Catania lo scorso fine settimana e che i fatti stanno rendendo sempre più attuale. Evidenziando i rischi sempre più frequenti di sistemi urbani, talvolta difettosi in partenza. privi di servizi, ma comunque sempre più fragili.

Scuole chiuse anche oggi

Ad ammetterlo è lo stesso sindaco di Catania, costretto a chiudere le scuole ancora, per il terzo giorno consecutivo. “È evidente a tutti – scrive il primo cittadino – come la Città si trovi di fronte a una tragedia e a fenomeni atmosferici quasi senza precedenti. In 48 ore è caduta su Catania la quantità di pioggia che cade in media in un anno intero e, purtroppo, il maltempo continuerà nelle prossime ore, anche se l’allerta passerà da rosso ad arancione”.

Morte e distruzione

Eventi climatici straordinari che, sempre di più, lasciano morte oltre che distruzione. Due le vittime accertate – si cerca ancora la donna scomparsa a Scordia, trascinata con il marito dalla furia delle acqua – uccise dal maltempo. Tantissimi i cittadini in panne, i soccorsi dei vigili del fuoco e i danni registrati. Intere zone sono state sommerse d’acqua, le strade di mezza città trasformate in fiumi in piena, con l’area della Pescheria e il villaggio Santa Maria Goretti letteralmente sott’acqua. fenomeni che già morte hanno causato in città:impossibile dimenticare la giovane annegata in via Santa Sofia.

La pulizia dei canali non basta

“Abbiamo fatto tutto il possibile – sottolinea Cantarella. Per la prima volta, abbiamo pulito tutti i canali, pur non essemdo di competenza nostra e lo abbiamo fatto in anticipo. A Santa Maria Goretti abbiamo ripulito il Forcile – continua – che ha creato qualche problema ma non perché fosse ostruito. I tecnici del Comune, proprio lunedì, hanno fatto un sopralluogo e hanno verificato il deflusso dell’acqua. Che, però, data la mole così imponente supera gli argini. È una questione strutturale”. L’amministrazione avrebbe dunque agito per tempo. “Il canale è libero e tutto ciò che si poteva fare è stato fatto – prosegue – Abbiamo lavorato, in sinergia con l’assessore alle Manutenzioni, Pippo Arcidiacono, e abbiamo liberato torrenti, canali e le caditoie delle aree più critiche. Ma di fronte a una pioggia così, purtroppo, mancano le infrastrutture”.

Per la Cisl nulla è cambiato

“Va bene l’eccezionalità di eventi come quello in corso, che ormai purtroppo ci siamo accorti ripetersi con regolarità – sottolinea il segretario generale, Maurizio Attanasio – ma è anche vero che ci si ritrova sempre del tutto impreparati ad affrontare situazioni analoghe. E oggi dobbiamo anche contare delle vittime. Tutto ciò è inammissibile. Dal 2018 non è cambiato niente: non c’è ancora un piano di sicurezza adeguato per affrontare eventi meteorologici ricorrenti; per mantenere accessibile la zona industriale; per garantire la sicurezza a lavoratori, famiglie e imprese. Qualcosa va fatta subito! Abbiamo chiesto alla Prefettura di dichiarare lo stato di emergenza per rendere più spedita la richiesta immediata dello stato di “calamità naturale” per la provincia di Catania”.

Assoesercenti: “stato di emergenza”

Assoesercenti si unisce alla Cisl. “Gli eccezionali eventi atmosferici che stanno interessando la città e la Provincia di Catania rischiano di compromettere il territorio interessato ed il suo tessuto economico ed occupazionale – afferma il presidente regionale di Assoesercenti Salvo Politino.. Le imprese danneggiate, già provate dalle restrizioni covid, sono in grandissima difficolta. Per questo chiederemo al Prefetto, ai Sindaci e al Presidente della Regione Siciliana di richiedere lo stato di calamità naturale e un impegno affinchè si possano creare il prima possibile le condizioni per ripartire e ricostruire”.

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