La Fismu: "In Sicilia ambulatori al collasso e tsunami nei pronto soccorso"

La Fismu: “In Sicilia ambulatori al collasso e tsunami nei pronto soccorso”

Carollo: "Medici oberati di compiti impropri"
CORONAVIRUS
di
2 min di lettura

PALERMO – “La forte crescita dei contagi, lo smantellamento dei servizi sanitari di tracciamento sul territorio e delle Usca hanno prodotto uno tsunami di pazienti e telefonate sugli ambulatori di medici di famiglia e chiaramente anche di accessi ai Pronto Soccorso e chiamate al 118”. La dura denuncia di Paolo Carollo, segretario regionale della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu, che evidenzia “come i medici siano oberati di compiti impropri (anche non previsti dai contratti) e burocratici, che impediscono la loro normale mission: prendersi cura dei cittadini”. “Fismu – annuncia – ha dato mandato ai suoi legali per una diffida contro l’Assessorato regionale alla Salute e le Aziende Sanitarie. Così è impossibile continuare lavorare”.

Sulla stessa linea, la presidente regionale di Fismu, Rosalba Muratori, che mette in evidenza anche le centinaia di disfunzioni dei sistemi telematici e il continuo collasso dei centralini telefonici di assistenza: “Solo per fare uno esempio di ciò che succede ogni giorno: un’ora al telefono e quattro tentativi di inserimento dati dell’ennesimo Covid positivo e la piattaforma va in in tilt e ti risponde sempre OPS! Tempo perso per comunicare un nuovo paziente positivo e tempo sottratto al lavoro del medico per una gestione meramente burocratica”. Muratori denuncia, “la grave carenza di personale medico, che è strutturale da anni, ma che si è acuita con la pandemia”, e sottolinea “appunto l’assurda decisione di utilizzare i medici di famiglia a tempo pieno per segnalare alle Aziende sanitarie isolamenti e quarantene e per redarre i certificati di guarigione da Covid per sbloccare un Green Pass. A peggiorare il tutto una Regione con deficitarie piattaforme digitali e di condivisioni di dati”.

“Pochi medici e mal utilizzati – conclude Carollo – abbiamo fatto i tamponi, scesi in campo per i vaccini, ma qui in Sicilia la fase emergenziale non finisce mai e la Regione, a colpi di ordinanze e senza confronto con chi opera in prima linea, scarica tutto sugli ambulatori dei medici di famiglia, provocando il caos nella medicina sul territorio e, quindi, un aumento di accessi al Pronto Soccorso e di chiamate al 118. Ora basta, se necessario ricorreremo anche alla giustizia, ma ciò che serve davvero sono decisioni politiche, un cambio di rotta. Ascoltate i medici, tutti insieme possiamo uscire dall’emergenza e governare con professionalità e buonsenso le conseguenze della pandemia”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI