"La mia impresa in trappola per il Ponte Corleone" - Live Sicilia

“La mia impresa in trappola per il Ponte Corleone”

I gestori dell'attività: “In un mese perdita di circa il 70% e non sappiamo quanto durerà questa situazione“

PALERMO – “In poco meno di un mese ho perso circa il 70% di fatturato, non sappiamo più cosa fare“. A dichiararlo è una esasperata Monica Fiore, titolare del bar tabacchi ‘Baby Luna’ che sorge a pochissimi passi dall’ormai famoso, ma non certo invidiato, Ponte Corleone che è in attesa di sostanziali opere che gli permetteranno di tornare a splendere. “Abbiamo chiesto al Comune una soluzione ma nessuno ha mai risposto“.

Dallo scorso 23 dicembre il Ponte Corleone, in direzione Catania, è interessato da un restringimento che ha creato e crea disagi all’intera città e agli automobilisti, costretti a lunghe code per attraversare Palermo. Proprio in quella stessa direzione, da circa 50 anni, è presente il bar gestito dalla famiglia Fiore che ha subito un netto calo del fatturato e spera in una risoluzione veloce dei problemi.

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“Prima, all’altezza del carcere Pagliarelli c’era un piccolo varco che permetteva il passaggio ai mezzi autorizzati e di arrivare al nostro bar, adesso anche questo è stato chiuso. La situazione è tragica. In pochissimo tempo il lavoro è diminuito tantissimo“. Spiega così Monica Fiore il momento che vive la sua attività.

“Arrivare al nostro bar è impossibile ormai. Ho discusso – ricorda la titolare dell’attività -, circa una settimana fa, con i vigili urbani che erano parcheggiati nel piazzale davanti il mio bar. Ho chiesto loro, che erano dentro la loro autovettura, cosa stessero facendo, la risposta è stata ‘stiamo controllando la viabilità’. Il problema però è che la viabilità va controllata altrove non alla fine dell’imbuto che crea l’ingorgo. Ho anche chiesto di far cambiare il cartello stradale che impediva di fermarsi al bar e, fortunatamente, dopo qualche giorno abbiamo visto questo cambio”.

Le difficoltà, però, per la famiglia Fiore non sono legate solamente al cartellone stradale: “Noi abbiamo già ridotto il personale, ora ci vediamo costretti ad andare in ferie, cosa non semplice per una tabaccheria, o provare a chiedere la cassa integrazione per il personale e non sappiamo se ci verrà accettata. Per andare in ferie sarà necessario fare una richiesta al Monopolio che dovrà dare l’ok e, poi, chiedere al tabacchi più vicino di sostituirmi. Tutto questo per cercare in qualche modo di arginare le perdite che sono all’ordine del giorno“.

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“Abbiamo iniziato a subire questa situazione a dicembre, mese nel quale speravamo di lavorare maggiormente visto l’avvicinarsi delle feste. Questo è stato il regalo di Natale. Io posso mandare a casa nove padri di famiglia. I dipendenti stanno vivendo malissimo questa situazione, mi hanno anche detto che sono pronti a protestare davanti il bar e bloccare la strada“.

“Da vent’anni aspettiamo una soluzione per il ponte. Volevano costruire le bretelle laterali e non se ne fece nulla, adesso non sappiamo se questo imbuto durerà uno, due o tre mesi o se sarà per sempre. Se dessero dei tempi precisi – ha concluso Monica Fiore – ci potremmo rimboccare le maniche e stringere i denti per qualche periodo ma con la certezza che tutto tornerà alla normalità“.


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