Casellati 'affondata', Salvini perde e Mattarella...

Casellati ‘affondata’, Salvini perde e Mattarella…

Si profilano scenari di caos. Che potrebbero portare a clamorosi ripensamenti.

Elisabetta Casellati ‘affondata’. Salvini perde. E Mattarella… Ecco il titolo e vediamo perché. Il Presidente del Senato non ce la fa, come era prevedibile. Al quinto scrutinio quirinalizio la prova di forza del centrodestra viene sbriciolata dal mancato raggiungimento del quorum. La candidata prescelta ‘di alto profilo’, ‘è una donna’, ‘non si capisce perché il centrosinistra non la voglia’ si ferma a 382 voti. Siamo lontanissimi dalla soglia dei 505 previsti per l’elezione alla Presidenza della Repubblica e sotto il confine psicologico e concreto dei quattrocento. Una Waterloo. Sono stati 406 gli astenuti. Al Presidente uscente, Sergio Mattarella, vanno 46 voti, 38 al magistrato Nino Di Matteo.

I voti che mancano

A conti fatti manca circa una settantina di voti della platea politicamente attesa. Chi sono i ‘franchi tiratori’? “Scegliete voi. Non in Fratelli d’Italia e credo nemmeno nella Lega”. Così Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato ed esponetene di FdI. “Ora dobbiamo prendere atto della realtà – dice La Russa -. I voti che ha espresso il centrodestra sul nome autorevole del presidente del Senato sono inferiori ai propri numeri. C’è qualcuno che se ne frega dei valori del centrodestra e pensa ad altre cose”.

Il grande sconfitto

Il grande sconfitto è senza dubbio Matteo Salvini. Il leader della Lega ci ha messo la faccia, con una puntata rischiosa, sulla candidatura della seconda carica dello Stato. Non a caso, a scrutinio consumato, l’amarezza delle sue parole è risultata esplicita: “Sono deluso dalla fuga della sinistra, proporrò di rincontrarci prima del voto. Con Casellati abbiamo fatto la massima proposta dopo Mattarella”. Lo stesso concetto ribadito qualche ora prima: “Ho invitato la sinistra a rivedersi perché dovrò avere qualcuno con cui confrontarmi, che non siano le telecamere. Scegliamo un’aula, campo neutro, non mi interessa di fare il kingmaker ma di dare una risposta rapida. Se la sinistra ha profili ancora migliori, Costituzione alla mano, Mattarella-Casellati, tutto quello che viene dopo leggermente inferiore, però dico: troviamoci e parliamone”.

E adesso che succede?

Ci sarà un altro scrutinio nel pomeriggio, ma è difficile che, restando così le cose, si approdi a qualcosa. A questo punto, come abbiamo scritto ieri, il duo Mattarella-Draghi vede salire ancora di più le proprie quotazioni. Il premier potrebbe uscire dall’ombra di questi giorni e prendere la rincorsa come soluzione di compromesso. Non tutti saluterebbero la sua ascesa con soddisfazione, perché il trasloco tra Palazzi creerebbe una situazione delicata nel campo di un governo raggrumato intorno al carisma di Draghi. Resta l’ipotesi ‘Mattarella bis’ che ha il suo più fiero oppositore nel protagonista stesso. Ma, al cospetto di un quasi certo scenario di caos, il Capo dello Stato al congedo potrebbe perfino ripensarci. E si andrebbe avanti con la sperimentata coppia Draghi (Chigi) Mattarella (Quirinale) che ha fin qui guidato il Paese nel periodo tragico della pandemia.


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