Corruzione Sigonella, accolta l'archiviazione per l'ufficiale - Live Sicilia

Corruzione Sigonella, accolta l’archiviazione per l’ufficiale

Il tenente colonnello dell'Aeronautica Matteo Mazzamurro fu coinvolto nell'operazione Extra Base

CATANIA – È stata accolta la richiesta di archiviazione per il tenente colonnello dell’Aeronautica militare Matteo Mazzamurro, coinvolto lo scorso ottobre nell’operazione Extra Base. Al centro delle indagini della Procura di Catania c’era la presunta tentata corruzione per l’esproprio di terreni intorno alla base militare di Sigonella.

L’archiviazione

Il Gip etneo ha accolto la richiesta di archiviazione perché, si legge in un comunicato del legale di Mazzamurro, in seguito agli interrogatori “il quadro indiziario si è modificato in maniera significativa”. In particolare l’altra persona coinvolta nell’operazione, il luogotenente Giuseppe Laera, ha “reso piena confessione delle proprie responsabilità, escludendo in modo categorico il coinvolgimento del tenente colonnello Mazzamurro”.

Sia per Laera che per Mazzamurro era stata richiesta la custodia cautelare in carcere, ma proprio il Gip aveva deciso di revocarla per Mazzamurro per, come si legge nel documento che accoglie la richiesta di archiviazione, “il sopravvenuto venir meno del quadro indiziario inizialmente ritenuto consistente a suo carico, che allo stato appare inidoneo a sostenere l’accusa in un eventuale giudizio”.

Gli interrogatori e le intercettazioni

Subito dopo l’avviso di conclusione delle indagini Mazzamurro ha chiesto di essere interrogato e, si legge nella richiesta di archiviazione del Pm, ha fornito “risposte estremamente precise in ordine a circostanze di luogo e tempo, sul ruolo effettivamente e concretamente svolto da lui nella procedura espropriativa, tali da modificare in modo significativo il quadro indiziario”. In particolare, scrive il Pm, la condotta di Mazzamurro potrebbe “non avere integrato alcuna fattispecie di rilevanza penale, in quanto egli avrebbe potuto non essere a conoscenza della proposta di tipo corruttivo effettuata dal Laera”.

È durante un altro interrogatorio, quello del luogotenente Laera, che arriva un altro elemento che per il Pm scagiona Mazzamurro. Alla domanda se Mazzamurro fosse a conoscenza di ciò che faceva Laera, quest’ultimo risponde “Assolutamente no, Mazzamurro ha molta fiducia nel mio operato”.

Le stesse intercettazioni, che furono una parte rilevante del procedimento che spinse i giudici a scegliere la misura di custodia cautelare, sono riviste dal Pm e accolte dal Gip: “Il narrato del Laera – si legge nella richiesta di archiviazione – oggetto di intercettazioni, alla luce dei nuovi elementi acquisiti e soprattutto alla luce della spiegazione fornita dallo stesso Laera non può da solo costituire prova idonea per un corretto esercizio dell’azione penale a carico dei coindagati di Laera”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI