Palermo, finte vaccinazioni Covid: arrestati medico e assistente Live Sicilia

Finte vaccinazioni Covid, arrestati medico e assistente

Scoperti nuovi casi all'hub della Fiera del Mediterraneo
L'INCHIESTA DI PALERMO
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PALERMO – L’inchiesta sulle finte vaccinazioni anti Covid all’hub della fiera del Mediterraneo di Palermo si arricchisce di un nuovo capitolo. Un medico di base in pensione, Salvatore Pepe, e la sua assistente, Francesca Di Cesare, sono finiti agli arresti domiciliari. Sarebbero stati loro a reclutare prima i cittadini disposti a pagare pur di non vaccinarsi contro il Covid e poi l’infermiera compiacente.

Le accuse: corruzione, peculato e falso

Il procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Felice De Benedittis contestano agli indagati i reati di corruzione, peculato e falso. Nelle scorse settimane l’infermiera dell’ospedale Civico Anna Maria Lo Brano, in servizio nel centro vaccinale palermitano, ha confessato di aver fatto finta di iniettare le dosi. Un istante prima di infilzare la siringa ne scaricava il contenuto in una garza. Il racconto di Lo Brano ha confermato il ruolo dei due nuovi arrestati, già ricostruito dalla Digos diretta da Giovanni Pampillonia attraverso alcune intercettazioni telefoniche.

L’origine dell’inchiesta sulle finte vaccinazioni

Nei primi blitz erano finiti in manette anche il leader siciliano dei no vax Filippo Accetta, un commerciante palermitano Giuseppe Tomasino e un’altra infermiera Giorgia Camarda, pure lei dipendente del Civico, che faceva servizio straordinario retribuito all’hub della fiera del Mediterraneo. Per una falsa vaccinazione si pagavano fino a 400 euro. Al medico di base e alla sua assistente vengono contestati 8 episodi.

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