Palermo, visita di Musumeci e Lagalla al "cantiere della vergogna" - Live Sicilia

Palermo, visita di Musumeci e Lagalla al “cantiere della vergogna”

Il deputato Varrica e l'ex assessore Prestigiacomo replicano al presidente della Regione
VIALE REGIONE
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PALERMO – Procedono i lavori per riaprire il tratto di viale Regione Siciliana a Palermo, in direzione Trapani, interdetto al traffico da quasi due anni a causa del cedimento dell’asfalto. Stamane, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che come commissario della Struttura contro il dissesto idrogeologico ha consentito di sbloccare la gara d’appalto e avviare i lavori, e il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, hanno effettuato un sopralluogo nel cantiere e verificato l’avanzamento delle opere. Presenti anche Toto Cordaro, assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, e Maurizio Croce, a capo dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico.

Gli operai dell’impresa Mondello Costruzioni di Sant’Angelo di Brolo hanno messo in sicurezza il canale sotterraneo Passo di Rigano e stanno procedendo proprio in questi giorni con la gettata di cemento per definire il nuovo solaio, su cui sarà possibile ripristinare il tratto di carreggiata.

“L’esperienza di questo cantiere è stata una vergogna – dichiara il presidente Musumeci – Noi non avevamo un ruolo in questa vicenda, ma siamo comunque intervenuti a febbraio per sbloccare lo stallo. Abbiamo assicurato il finanziamento, abbiamo espletato la gara d’appalto e abbiamo consegnato i lavori all’impresa nello scorso mese di febbraio. Ci vorranno 25 giorni perché il cemento si asciughi e, insieme con il sindaco Lagalla, abbiamo strappato all’impresa l’impegno che a settembre la strada possa essere riaperta totalmente. Non c’è dubbio, i disagi sono sotto gli occhi di tutti, ma per fortuna ormai siamo alle ultime settimane. Abbiamo fatto il nostro dovere: non intervenire avrebbe significato mantenere una condizione di paralisi che andava a danno della città e dei cittadini”.

“È una delle realtà con cui ci siamo dovuti confrontare fin da subito – dichiara il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla – La sintonia con la Regione e il superamento delle difficoltà hanno permesso, oggi, di fissare tempi certi: 45 giorni richiesti dall’impresa per arrivare sino alla messa in sicurezza dell’area e completare tutte le prove di carico. Naturalmente avrei preferito tempi più brevi, ma alla fine abbiamo recuperato il tempo perso in questi anni”.

La replica dell’ex assessore Prestigiacomo: “Un politico come Musumeci non può farei un sopralluogo con le dovute informazioni”

“Un politico come Musumeci non può presentarsi a fare un sopralluogo senza avere le dovute informazioni dai suoi uffici. E noi abbiamo il dovere di chiederci se fosse non informato o se abbia ancora una volta tentato di scaricare le colpe della Regione sul Comune? Il Comune di Palermo ha fatto due interventi urgenti: uno in via Monte Pellegrino e l’altro sul canale Mortillaro in viale Regione ad angolo con via Paternò. Questi lavori sono terminati da tempo!“ A dichiararlo è Maria Prestigiacomo, ex assessore ai lavori pubblici del Comune di Palermo.

“Durante i lavori del secondo cantiere, i tecnici si sono accorti che il canale Passo di Rigano, che scorre parallelo al Mortillaro lungo sotto la circonvallazione, era in stato di pericoloso abbandono, con gravi rischi per la circolazione stradale. Chiunque sia in buona fede, sa bene che dal 2016 i Canali di Maltempo e i fiumi anche quelli sotterranei sono di competenza della Regione. In particolare devono essere manutenuti dall’Autorità di Bacino, un Ufficio alle dirette dipendenze del Presidente della Regione”.

“Lo stesso Presidente, che oggi afferma incredibilmente di non avere alcuna competenza, dopo mesi di ritardi ha quindi delegato il Commissario Croce alla progettazione per la messa in sicurezza del Canale Passo di Rigano, dimostrando quindi che la competenza è sua. Il Comune, pur di accelerare il tutto si è assunto la direzione dei lavori e si è fatto carico di trovare le somme necessarie al ripristino del canale, interloquendo con il Governo nazionale che, grazie ad un emendamento in finanziaria presentato dal deputato Varrica, ha potuto stanziare le somme necessarie. Solo a quel punto – conclude l’ex assessore -, il Commissario Croce ha proceduto alla Gara. Quelle di oggi da parte di Musumeci appaiono quindi purtroppo solo come delle bugie. Su una cosa però ha ragione: è una vergogna! E’ una vergogna che la Regione non si faccia carico dei propri interventi, che il Presidente parli senza cognizione di causa e soprattutto che cerchi di scaricare sempre le proprie responsabilità su qualsiasi tema sulle spalle dei Comuni”.

Il deputato Varrica: “Bugie da Musumeci”

“Quando chi amministra, recandosi appositamente in un cantiere, rilascia delle dichiarazioni non vere le opzioni sono due: o non si è informati sull’argomento o si vuole deliberatamente distorcere la realtà per fini di propaganda. In entrambi i casi testimonia mediocrità”. Lo dichiara il parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, Adriano Varrica, commentando la visita del presidente della Regione siciliana Musumeci al cantiere di viale Regione a Palermo.

“Apprendo dalle agenzie – dichiara Varrica – che secondo Musumeci la Regione, pur non avendo alcuna responsabilità, sarebbe intervenuta a febbraio 2022 per sbloccare lo stallo del cantiere in viale Regione Siciliana, che avrebbe assicurato il finanziamento e che lui in persona, insieme a Lagalla, sarebbe riuscito a strappare all’impresa la conclusione dei lavori entro fine settembre. Facciamo chiarezza punto per punto: il ritardo di anni è legato al rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione che aveva portato ad uno stallo totale fino a giugno 2021, interrotto su mia iniziativa allorquando convocai un tavolo tra il Commissario per il dissesto idrogeologico e il Comune, proponendo la convenzione e portando le risorse nazionali necessarie a seguito di mio emendamento in Parlamento. Queste parole sono testimoniate da atti che Musumeci potrà ottenere dai suoi uffici”.

“In sintesi – continua Varrica – la Regione era corresponsabile di questo intervento, non ha avuto alcun approccio proattivo nello sbloccare la vicenda, ma ha dato seguito alle pressioni, alle iniziative e alle soluzioni del sottoscritto. Non ha garantito alcun finanziamento (della cui individuazione mi sono fatto carico) e non è riuscita a strappare alcunché all’impresa (che qualche giorno fa mi aveva addirittura garantito una chiusura dei lavori ad agosto). Mi sembra ci sia poco da esultare. Come Istituzioni dovremmo solo vergognarci per questi ritardi e riaprire silenziosamente la strada. Sarebbe meno del nostro dovere”.


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